Casa, che cos’è la casa..
forse un pungolo
che costringe a lavorare
forse una scatola
dove confinare insicurezze
forse un punto dove poterci ritrovare
all’oscuro delle paure
forse una sfera in cui roteare
scansando l’ansia della perdita
o forse no
casa è un luogo senza terra
senza fuoco ne fiumi e ne vento.
La casa puo’ essere ovunque
forse non è qua
è dall’altra parte
là dove i trattori mietono il grano
dove un bambino impara a pedalare
dove due anziani sposati si appoggiano ad un ponticello
dove aquile scrutano i movimenti
laggiù dove picchi di montagne si innalzano
per poi scomparire uno dietro l’altro.
Casa, dove sei?
Chi ti ha dato un nome?
Ora che nello spazio torno indietro
il tempo pare piegarsi insieme
è una misteriosa epifania,
forse ti ho trovata nei boschi della Scozia
nel silenzio del deserto
là dove persone semplici si aiutano,
ti trovavi fra le lenzuola con occhi brillanti
che m’aspettavano,
nella spiaggia a piedi scalzi
ed il miraggio del futuro,
forse nel sorriso da bambina di lei
che soffiava via i limiti corporei,
nell’abbraccio di chi mi diede la vita,
forse nelle valli ed il profumo di ciclamini.
Ora, dove sei?
Casa, ti stai spostando
sento di voler correrti dietro continuamente
accoglimi, ovunque tu sia
ho bisogno che parli ancora,
ancora e ancora,
ma..
ma forse non hai voce,
allora non farò più domande,
se esisti ti cercherò
se non esisti ti ho già trovata.