Dal buio baciati
sempre i soliti profili di campo
alveari chiusi alveari dormienti
tanti curiosi per un’anomala luce
poi il cielo come occhi le stelle
un fruscio vicino è la tua compagnia
vorrei ogni istante durasse senza limiti
la memoria si fa piena di immagini
le osserverà anche un altro domani;
giochi, chiaro scuro, le coperte
una parola era il suono
il sorriso dopo le carezze,
tempo spazio, spazio tempo
come un ramo ricorda il caldo
anche i figli vivranno le nostre esperienze
e capiremo che siamo terra, radici.
Ridi mangia e scherza, bevi e taci
tu che non hai parole ascolterai
e poi altre ancora, il sussurro
come il vento il quadro passeggero.
Ritorno ad annusare e il mento chino
secche foglie, gonfie mani
fino alla morte polvere vola via
ali sbattono senza dolore
una falena cerca la luce strenuamente
non vi è altra scelta, solo
il morire per ciò che rende vivi
il posare stanchi d’obbiettivo privi.
Ridi tu che punti il dito alle nuvole
che costruisci ideali di cemento
per paura di restare solo senza attracco
il terremoto arriverà e solo macerie.
Mangio sulla tua pelle, bevo il tuo sangue
i libri sono fuoco e la mente prigione
ricordare facilmente dimenticare
una volta eri viva ora hai cambiato posto.