Carte e tavoli smussati
sorrisi, luci sui mattoni senesi adornati
ancora occhi, intensi
perso è il tempo nei movimenti, gesti
sinuosi, vesti nuvole di cotone,
questione il perdersi nella dipendenza
trauma asciuga l’anima priva
decisione limite alla volontà,
spira nel naufragio dei relitti
incanto di sirena sugli scogli stretti
infilza la perdita, nuove onde coprono
i lamenti nell’aria vivono
fatica che tramuta dimenticata ma non memoria.
Tu che volgi non passare
mastica le parole ai fili appese,
nelle sere stelle guida, mantelli
anche questo cambia nelle imprese,
affiorano sbocciano ricordi mai appassiti
nel calmo vagare parlano nitidi
senza ragion imposta, piccoli i lividi.
Rami spogli posavano
i loculi accarezzavano dal passare colti
ciò dimentico che morte arriva fresca
intreccia scambi la nascita manifesta,
solo la carezza allevia
dolce comprensione dell’avversita’
palesa il senso di cui si priva,
calamità grande attrazione per carne indifesa,
sputa il tormento
violento senza uscita,
non si arresta il vento.