Corpi giovani mano nella mano
corse, sforzi al mantenimento del tempio,
questa estetica spesso dimentica lo spirito che
cieco, appare solo in chi lo cerca,
nella montagna stratificata, fossili
racconteranno la storia non il vissuto.
Il fiume scorre in un continuo
risale i boschi nella nebbia
ridiscende in valli verdi,
qualcuno vede trappole, radici
altri credono legami indissolubili,
rossa, eclisse antica espande i confini
in tanti ad ammirare la luce nella notte,
sgocciolano tubi come d’autunno,
verso levante antichi borghi sepolti
eredità Sannita non solo nel tratturo.
La decadenza imperversa, chiude porte,
in infamie di ammalati corrode la comunità,
madri piangono figli persi,
il serpente vuol darsi regole,
colui che sentendosi libero incatena il pensiero
in estremi viene portato all’indecisione.
Solo di fronte un nemico che non muta
donne e uomini si stringono nel condividerlo.