Fuori la taverna una donzella accompagna pietanze
narra vicino la pietra come fosse stella
ceramiche ad adornare le tavole
note di chitarra e corde tese come nell’avventura.
La gola stretta il fiume scava freddo
saranno gli occhi a raccontare la storia
valli di nostalgici, le giravolte già memoria,
lo scorrere sfocia sempre
anche se spesso si perde
che il filo pare trasparente,
rimangono cave simbolo, tale il legame
presente che s’illumina nel buio e la fame.
Chi volto alla conquista da molto,
gelosi, bambini capricciosi
il gioco tolto è pianto,
corse verso vette effimere orgogliosi.
Qual comodo nell’essere d’aspetto riconosciuto
quasi privilegio il ritrovarsi fra simili,
dottrine dalle molte abitudini,
quanta diffidenza per l’ignoto straniero,
non accettazione, pochi sanno,
il diverso se guardato è specchio del divino,
la paura se toccata è nuova vita, comprensione.
Parla Essenza esprimiti,
non puoi più tacere.