Sono i palmi a darmi pace e le ali
occhi verdi e azzurri,
scrivi sopra i muri
ricordi del passaggio temuto vano
i nomi sono tanti
furono di qualcun’altro,
le mani ancora sorgeranno sopra i fiori,
con fili d’erba ad aspettare primavera,
come guance di ragazza la prima sera,
sbocceranno nuovi cuori con istinti passionali.
Scivola dalla montagna la memoria
destino maledetto con le pulsioni frana
ora crescono dall’alto come gli alberi sul prato,
i sempre verdi hanno ingannato un po’ la morte,
furono i boschi a frenare i monti dal tumulto
e giù le foglie riscaldavano già le figlie,
basta trovare il canto e tutto si fa lento.