Occhi di campo
parlan profondi
profili di monti
guardano assorti
bacio dal lampo
riposa nel calmo
sospir che d'un tempo
siede l'anziano ora stanco
simili voci si fecero note
all'attento osservante
chiesero spente
si nascosero quiete
tutto ancor si sente
capace a chi di spirito affranto
ombreggiar col suo manto
il gran bruciar del campo
Tempo che muta, chi abita la casa morente?
chi ricorda la presenza ora assente?
Piccoli abitanti, lor non se ne vanno
continuano vita dove noi vediamo danno.
Interno a me questo e' di conforto
provo come soavi carezze d'ignoto
fin qua sconosciute ma ora capite;
piu' vivo che mai il ritorno appare qui mite.
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